La forza del vento e lo
stato del mare sono indicati sui bollettini meteo per la navigazione in
riferimento a due distinte classificazioni.
La forza del vento si
esprime rispetto alla Scala Beaufort che va da 0 a 12, mentre lo stato del
mare si esprime in riferimento alla Scala Douglas che va da 0 a 9.
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La
Scala BEAUFORT, dal nome dell’Ammiraglio che la determinò, risale ai
primi dell’800 ma è ancor oggi un riferimento per la classificazione della
forza del vento e per la descrizione dei suoi effetti sul mare.
Vediamo insieme alcuni esempi:
Forza 0 Indica
assenza di vento, calma assoluta.
Forza 3 Si dice
in presenza di una brezza tesa intorno agli 8 nodi di vento ed è
paragonabile alla consueta brezza di mare estiva che si avverte spesso nei
pomeriggi più caldi sulle coste.
Forza 6 E’ vento
fresco , circa 25nodi , sufficienti a generare mare mosso e onde formate con
delle creste bianche ben diffuse . Sulle spiagge vanno chiusigli ombrelloni
, in mare le piccole imbarcazioni cominciano a soffrire; inizia il
divertimento per i velisti più esperti.
Forza 8 E'
burrasca ; il vento raggiunge i 40 nodi , ovvero circa 75 Km/h, il mare è
completamente bianco, le creste delle onde sono spazzate dal vento, le
imbarcazioni si rifugiano nei porti, gli skipper più esperti, come recita un
detto inglese, sono già a prendere un caffè in porto.
Da Forza 9 a Forza 12
Il mare è schiuma
bianca diffusa, onde enormi e la navigazione è proibitiva.
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Forza del vento: 0 - Vento
assente
A terra: il fumo sale
verticalmente.
In mare:
mare liscio come l'olio. |
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Forza del vento: 1 - Bava di
vento
A terra : il fumo si orienta.
In mare : piccole onde increspate. |
Forza del vento: 2 - Brezza
leggera
A terra: si sente il vento in
faccia.
In mare: piccole onde pronunciate
(0.1-0.3 mt.) con creste vitree. |
Forza del vento: 3 - Brezza tesa
A terra: si tende la banderuola,
piccoli rami si muovono. In mare: le cresta delle onde (0.3-0.5 mt.)
cominciano a rompersi con schiuma vitrtea. |
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Forza del vento: 4 - Vento moderato
A terra: si sollevano carta e polvere.
In mare: onde piccole (0.5-1 mt.)
e lunghe cime bianche diffuse . |
Forza del vento: 5 - Vento teso
A terra: oscillano i piccoli
alberi.
In mare: onde allungate (1.2-2.5
mt), creste bianche ovunque. |
Forza del vento: 6 - Vento fresco
A terra: difficile usare
l'ombrello.
In mare: si formano grosse onde
(2.5-4 mt.). Le creste si rompono con macchie di schiuma. |
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Forza del vento: 7 - Vento forte
A terra: difficoltà a camminare
controvento.
In mare: onde torreggianti (4-6
mt.), la schiuma si dispone astrisce. |
Forza del vento: 8 - Burrasca
A terra: si rompono i rami degli
alberi. In mare: creste delle onde (6-7 mt.)lunghe e con spruzzi,
schiuma in strisce marcate. |
Forza del vento: 9 - Burrasca forte
A terra: cadono tegole e
comignoli.
In mare: onde alte 7-9 mt.,
comincia il rollio del mare e gli spruzzi. |
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Forza del vento: 10 - Tempesta
A terra: sradicamento di alberi,
danni ai fabbricati.
In mare: onde alte 9-14 mt.
Schiuma dappertutto. |
Forza del vento: 11 - Tempesta
violenta. A terra: gravi danni ai fabbricati.
In mare: onde alte oltre 14 mt. |
Forza del vento: 12 - Uragano
A terra: danni ingentissimi
In mare: mare completamente
bianco. Visibilità nulla. |
La scala DOUGLAS
è internazionalmente usata per indicare il grado di agitazione del mare.
É riportata per 10 gradi , da 0 a 9 ,
che danno un 'indicazione descrittiva del mare ma anche dell'altezza delle
onde.
Forza del mare |
Scala
descrittiva Italiana |
Altezza in mt |
0 |
Calmo |
0 |
1 |
Quasi calmo |
0 - 0,1 |
2 |
Poco mosso |
0,1 - 0,5 |
3 |
Mosso |
0,5 - 2,5 |
4 |
Molto mosso |
1,25 - 2,5 |
5 |
Agitato |
2,5 - 4 |
6 |
Molto agitato |
4 - 6 |
7 |
Grosso |
6 - 9 |
8 |
Molto grosso |
9 - 14 |
9 |
Tempestoso |
> 14 |
La Rosa dei Venti
Riconoscere il nome e la direzione di
un vento non è così difficile.
Individuato il Nord immaginate, come fecero gli antichi navigatori, di
trovarvi nello Jonio perché è in base a tale posizione che sono stati dati i
nomi ai venti .
Consideriamo i punti cardinali.
Il vento proveniente da Nord viene chiamato TRAMONTANA , spira oltrepassando
i monti.
Il LEVANTE soffia da Est. Si chiama così poiché è a Est che “si leva”,
ovvero sorge il sole.
Il vento che da Sud si chiama OSTRO o MEZZOGIORNO.
Il PONENTE soffia da Ovest ed è così chiamato poiché è a Ovest che “si pone”
ovvero tramonta il sole.
Esistono poi dei venti intermedi, che provengono dai quadranti intermedi.
Da NE soffia il GRECALE poiché da bordo della nostra immaginaria
imbarcazione in mezzo al Mediterraneo la direzione di provenienza del vento
è la Grecia.
Da SE avremo lo SCIROCCO, proveniente dalla Siria.
Da SW il LIBECCIO, ovviamente dalla Libia.
Da NW il MAESTRALE poiché, sempre secondo gli antichi, il vento MAGISTER
soffiava da Roma.
L'Onda
L’onda generata dal vento puo'
viaggiare lontano dalla zona del vento che l’ ha creata…
Può succedere allora che in una zona vi sia calma di vento e mare mosso
appunto per effetto di un’onda che giunge da lontano.Questo moto ondoso è
detto mare lungo.
L'ONDA RIFLESSA
Il fenomeno dell’onda riflessa è dovuto alle onde che, dal mare. si
infrangono su una scogliera a picco. L’onda formata batte con forza sulla
costa e viene respinta nuovamente verso il largo.
Le onde respinte si scontrano con le onde che provengono dal mare aperto e
generano un mare caotico e difficile da navigare. Il consiglio è in questo
caso, se ci si trova in navigazione, di tenere una buona distanza di
sicurezza dalla costa per poter avanzare con onde meno insidiose.
L'ONDA FRANGENTE E I BASSI FONDALI
Avvicinandosi alla costa le onde provenienti dal largo iniziano a frangere
quando la profondità dei fondali diminuisce. In pratica la base dell’onda
viene rallentata dall’attrito con il fondo marino, fino ad inciampare su se
stessa frangendo. Le onde quindi, oltre che per la forza del vento, possono
frangere a causa di un basso fondale anche a notevole distanza dalla costa,
specie se vi sono dei banchi di sabbia.
Questo aspetto va tenuto in grande considerazione anche dai piccoli natanti
che generalmente navigano sottocosta, specie se il vento rinforza dal largo.
IL MARE INCROCIATO
In gergo marinaresco, per mare incrociato o per mare “rotto”, si intende il
moto ondoso che non ha una direzione chiara e ben definita ma irregolare e
confusa.
Quando onde di altezza e direzione diverse si incrociano, il mare sembra
ribollire.
In simili condizioni l’imbarcazione, piccola o grande che sia, è soggetta a
scoordinati movimenti di rollio (sbandamenti laterali) e di beccheggio (sali
e scendi longitudinale).
In questa situazione il difficile equilibrio e per qualcuno il mal di mare,
possono rendere poco piacevole anche una breve navigazione.
Il mare incrociato è una situazione che si può incontrare sia in prossimità
di una costa, specie se a picco sul mare, sia in mare aperto, per un
improvviso salto di vento.
Talvolta poi a provocare un mare rotto e disordinato non è il vento e
neppure l’onda riflessa ma, più semplicemente, un traffico intenso di
imbarcazioni che transitano lungocosta; questo però non E' certo un fenomeno
meteo marino…