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EQUILIBRI E FORZE
SULL'IMBARCAZIONE
Su un'imbarcazione
troviamo un Centro di gravità ed un centro di carena, posizionati in assenza
di inclinazione sulla stessa verticale. Le barche di vecchia concezione
avevano solitamente una forma molto stretta, quindi cercavano la stabilità
di peso e non quella di forma, con il centro di gravità al di sotto di
quello di carena. Il centro di carena varia con la superficie immersa, è il
punto dove si applica il centro di spinta che controbilancia la gravità,
cioè lo spinta del principio di Archimede. La barca stretta generalmente
tende a sbandare subito ma mantiene lo sbandamento, mentre quella più larga,
spesso per ragioni di abitabilità, sbanda di meno ma è più pericola e
difficile da controllare una volta sbandata. Il Meta-Centro è il punto
ottenuto innalzando da C una retta fino ad incontrare l'asse
dell'imbarcazione, dove prima erano allineati i due punti ed ora rimane solo
M, in quanto C si è spostato lateralmente al variare della superficie
immersa. L'imbarcazione quindi si inclina, e quando l'altezza del
Meta-Centro risulta inferiore a quella di G si scuffia. Lo spazio sulla
verticale da C, con G che rimane fissa, è la coppia raddrizzante, che tende
per il contrasto delle forze, a fare raddrizzare l'imbarcazione una volta
inclinata, a meno che non esiste una forza vincolante o uniforme che
persista nel tempo. E' importante che un'imbarcazione abbia un'attitudine a
riprendere la posizione iniziale. Quando non c'è vento per bilanciarla
bisogna inclinarla sottovento, per far gonfiare un po' le vele e donare
stabilità, se viceversa c'è troppo vento e dobbiamo diminuire l'inclinazione
bisogna scarrellare sopravento. In navigazione, avendo venti con mare in
prua è bene disporre i pesi al centro, di poppa vanno collocati verso prua.
Il bordo libero, ricordiamoci, è la riserva di spinta che ha un'imbarcazione
per raddrizzarsi, quindi sarà maggiore nelle barche poco cariche. Se abbiamo
una stabilità di peso, avremo in fondo alla chiglia un ulteriore peso, cioè
un' appendice, che si oppone allo scarroccio. Pesi aggiuntivi vengono
sopportati meglio da imbarcazioni con stabilità di forma. Esistono carene a
V (come quelle dei pescherecci o delle imbarcazioni a vela) che vengono
chiamate anche fendenti, e si parla pertanto di un’imbarcazione dislocante.
Altre a carena piatta vengono dette plananti. In andature al lasco sarà bene
disporre anche alcuni pesi sottovento, vicino al boma, par aumentare la
pressione.
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