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Carteggio – Rotte

LETTURA DELLE CARTE
Oltre alla necessaria e fondamentale comprensione dei simboli tipografici è necessaria sapere che i numeri di profondità, e delle linee batimetriche, sono sempre i più bassi possibili. Non avremo mai un valore medio o di una particolare marea, ma quello del fondale più basso mai registrato e verificabile.
 
PIANO NAUTICO
Sono carte che rappresentano zone ristrette, come porti, cale o isolette. Sono in Grande scala fra 1:60.000 e 1:2000 e sono utilizzati per l’atterraggio. I Piani di Navigazione sono invece le pianificazioni delle crociere, con rotte, pericoli e tempi. Si dice che una carta è grande scala quando interessa una piccola zona, a piccola scala quando interessa una zona maggiore.
 
PRORA VERA = (o direzione) è l'angolo compreso tra il nord Vero e l'asse longitudinale della barca.
ROTTA VERA = è l'angolo compreso tra il nord Vero e il punto di destinazione.
LINEE DI BASE = Si utilizzano per calcolare le acque territoriali
ISOBATA = Linea batimetrica
ORTODROMICA = Arco di circolo massimo
ISOGONIA = mantiene angoli costanti
ORZARE = andare verso il vento
===================================
Tracciando una rotta apro un angolo chiamato Angolo di rotta rispetto al mio meridiano vero o NordVero. L'angolo è anche chiamato rotta vera. La rotta dovrebbe essere quella reale se non sono presenti elementi di perturbazione, come le correnti. La direzione che prende in realtà la barca, se differente da quella prestabilita, si chiama Prora Vera. Se si lascia anche momentaneamente la rotta e si riprendono i gradi vecchi, senza tracciare una nuova rotta, si andrà inevitabilmente fuori rotta. Andatura di buon braccio, tra bolina stretta e traverso, circa 60 gradi. Si realizza scostando la prua dal vento e lascando le vele. Il timoniere deve guidare bene e il randista e fiocchista regolano le vele. Centro velico punto di applicazione delle forze sulle delle vele. Il traverso è il momento di massimo sforzo per il timone.
 
LE CARTE NAUTICHE E GEOGRAFIA VELICA

La terra è geodica, è cioè una sfera schiacciata ai poli ma per i calcoli la consideriamo perfettamente sferica. La dividiamo in due emisferi (boreale ed australe) con l'equatore, detto anche circolo massimo unico. Tutti i circoli minori si chiamano paralleli. I circoli che passano per i poli sono i meridiani. L'intersezione di queste linee forma il reticolo geografico. Per rappresentare su un piano usiamo la proiezione cilindrica di Mercatore. E' la più usata per quanto riguarda la navigazione marittima. Per zone più dettagliate si usa la gnomonica. Le pareti del cilindro di Mercatore sono tangenti all'equatore, poi con dei fasci di luce dal centro della rotta proiettiamo i singoli punti della superficie sul cilindro. Svolgiamo poi il cilindro per ottenere una linea retta. Vi sono problemi per la rappresentazione con questo sistema verso i poli. Un percorso misurato su Mercatore sarà più lungo di quello misurato su altre carte. Avendo i meridiani ad eguale distanza possiamo sempre mantenere l'angolo di questa rotta. Nella realtà il tragitto sarebbe curvo [vedi geometrie non euclidee]. Appoggiando un piano alla tangente otteniamo le carta gnomonica, e non tengono conto dell'angolo costante. Tracciamo il percorso sulla carta di Mercatore la rotta lossodromica con angolo costante, poi con delle spezzate otteniamo la rotta ortodromica che è il percorso più breve.
 
CARTEGGIO

Vela, meridiano ed antimeridiano. I punti delle carte si ottengono per calcoli di Trigonometria, a 75-80 gradi nella carta di Mercatore abbiamo disfunzioni, un errore troppo grande ed utilizziamo quindi altre carte. Raffigurando una piccola superficie sferica la curvatura è invece trascurabile. In qualsiasi punto ci troviamo siamo attraversati da un meridiano ed un parallelo, che in maniera tangibile e fedele determina la nostra posizione. Sapere dove ci si trova è sempre stato il primo problema del marinaio. La latitudine ha come punto di riferimento l'equatore, la longitudine il meridiano di Greenwich (GW), situato alla periferia di Londra. Si tiene quindi conto di un arco di meridiano, la latitudine é una misura angolare compresa tra l'equatore ed il punto considerato. Per la longitudine é stato convenzionalmente adottato GW. E' sempre una misura angolare tra l'arco di parallelo considerato ed il punto scelto. Fino ad incontrare l'anti-meridiano, a E e W per 180°. Nelle carte troviamo nella scala laterale la latitudine, mentre la scala orizzontale è detta delle longitudini. Sulla carta troviamo i segnali IALA, di varie tipologie come i segnali cardinali (che indicano dove passare), quelli di pericolo isolato, quelli di acque libere e sicure o quelli speciali.
 
CONVERSIONE
I gradi si misurano in gradi, primi e secondi. Se abbiamo una misura dei primi in decimali, per ottenere quella in secondi sarà sufficiente moltiplicare per 6.
 
12° 43',5 = 12° 43' 30'' sono 43 primi virgola cinque sono uguali a 43 primi e 30 secondi
 
CARTEGGIO, PUNTI, DISTANZE...
Nelle cartina piccole non notiamo la differenza tra un grado di latitudine preso in basso ed in alto. E' sempre meglio prendere una misura al centro della carta, anche all'esame per fare capire che conosciamo questa caratteristica. Il Nodo è l'unità di misura della velocità in mare, ed è uguale ad un miglio per l'unità di tempo, in questo caso l'ora. Dobbiamo prendere la misura delle miglia sempre sulla latitudine, ricordandoci che nella carta un primo di grado equivale sempre ad un miglio. Il conta-miglia diventa molto importante su un'imbarcazione in caso di emergenza, per poter quindi segnalare con esattezza la propria posizione. Bisogna però tener conto che per esempio durante l'andatura di bolina misura bene, di poppa con il mare formato si dice che ci sono dei regressi e la rivelazione potrebbe contenere degli errori.
 
CARTEGGIO, ROTTA, DISTANZA, ANGOLO DI ROTTA
Quando navighiamo utilizziamo la bussola, ci dice i gradi che la bussola sta seguendo, quindi a quanti è puntata la prua dell'imbarcazione. Dobbiamo decidere una rotta sulla carta, e poi fare il possibile per seguirla nella realtà. Le rotte sono dei vettori, con verso e direzione, quindi dobbiamo mettere le freccia. Dobbiamo essere ordinati se vogliamo far capire ad un altro la carta, in caso di necessità o in caso dell'alternarsi al comando della nave. Nella carta troviamo delle circonferenze, con indicati gli angoli. Sono i cerchi azimutali o rosa graduata. Se riportassimo questa rosa sul punto avremmo immediatamente i gradi che stiamo cercando di ottenere. Con un goniometro non possiamo però tracciare la rotta, con le squadre si. E' possibile anche utilizzare il sistema delle parallele, ma se la carta non è ben fissata, ci sono avverse condizioni marine, potremmo andare incontro ad errori rilevanti. La usiamo per i trasporti delle linee. Bisogna lavorare sulla base. Mezza freccia, metodo punto. Si scrive RV e distanza, mg minuscolo.
 
Per ottenere l'angolo della rotta, tenendo sempre presente la direzione, appoggiamo la linea nera dell'ipotenusa della prima squadretta sulla rotta. Ricordiamoci per quanto possibile di tenere il vertice della squadretta in basso. Fatto ciò appoggiamo al cateto sottostante l'altra squadretta, e facciamo scorrere l'altra finché lo 0 al centro della linea nera non incrocia il meridiano più vicino. Ora potremo leggere sul cateto rimasto appoggiato al punto dove interseca il meridiano i gradi, o i gradi più 180, della nostra rotta.
 
Navigazione stimata
E' necessario conoscerla molto bene, tecnicamente ed intuitivamente man mano che si accumula esperienza. Utilizziamo sempre le "canoniche" tre varianti spazio tempo e velocità. In mare siamo soggetti a numerosi elementi perturbatori, corrente, vento, stato del mare, errore umano. Il necessario per la nostra navigazione stimata è l'orologio, il conta-miglia e la bussola. Il simbolo del nodo è kn, oppure knt kns, derivato dal nome inglese. Esistono anche sotto altri nomi conta-miglia o speedometri per indicare i solcometri o macchinari dal funzionamento simile.
 
S Spazio t Tempo in minuti Vp Velocità
tempo in minuti = S / Vp·60
Spazio Percorso = Vp·t / 60
Velocità Vp = S / t·60
 
Sono le stesse formule che troviamo nei libri di fisica, ovviamente espresse in secondi. Durante la navigazione dobbiamo sì calcolare il punto stimato, ma sapendo che potrebbe non essere quello reale.
 
MAGNETISMO.
La bussola che troviamo nelle imbarcazioni è uno strumento magnetico. Al suo interno avremo dunque un elemento sensibile che si dirige verso il nord magnetico. L'ago va ad orientarsi non verso il polo nord reale, ma verso il polo magnetico, che si trova pressappoco nel nord del Canada, e corrisponde all'asse reale della terra, inclinato di circa 11° gradi rispetto a quello di rotazione. Non è ben chiaro ancora il vero motivo da cui dipenda questo magnetismo, si pensa alla presenza di materiali buoni conduttori di elettricità in movimento dentro la Terra, come il ferro fuso presente nel nucleo esterno. Le rilevazioni e le rotte che predisponiamo si riportano rispetto al meridiano della carta, m, che non tiene conto dell'inclinazione magnetica. Vi è anche il problema che questo scarto di inclinazione non è costante in tutto il globo, ma la curva del meridiano magnetico può anche essere sinusoidale. Avremo inoltre dalle variazioni anche nel tempo, durante gli anni, in quanto il campo magnetico terrestre, seppur di poco, continua a variare. La Prora vera, o Pv, è la rotta che la barca segue per rispettare la rotta vera e contrastare l'elemento perturbatore. La Prora magnetica, o Pm. è quella con cui navighiamo nella realtà, utilizzando le indicazioni della bussola. Avremo quindi un angolo da considerare rispetto al nord magnetico. Viene a crearsi una variazione, una deviazione, d, declinazione magnetica, che noi possiamo conoscere. Viene valutata positiva se verso est, negativa se è verso ovest. I più grandi valori di declinazione magnetica si avranno ai poli e sulle dorsali. Possiamo trovare due tipi di dicitura sulle carte. In quelle nuove è generalmente utilizzata questa forma:
d=1°00' E 1995 6' W <--- Questo indica che ogni anno il nord magnetico si sposta di 6' verso Ovest.
    ^           ^
     |           |
     |           |_ Questo indica l'anno a cui si riferisce il dato.
     |____ Il primo numero indica appunto la declinazione magnetica per quella zona della carta.
 
Ovviamente non bisogna utilizzare carte di 30 anni (anche se all'esame possono consegnarcele), generalmente viene considerata buona una carta sino ad un massimo di 5 anni di età. Oppure, invece di aggiornare le carte è possibile acquistare gli avvisi ai naviganti, con tutte le nuove rivelazioni.
Ricordiamo sempre che:
Il cardine finale sarà sempre del valore maggiore.
Segni diversi (cardini) sempre una sottrazione, segni uguali sempre un'addizione.
 
Il calcolo della d, rispetto all'anno in corso (2001), risulterà:
1° 00' E -
0° 36' W =
----------
0° 24' E
 
Nelle vecchie carte è invece presente questa forma:
Decl. (1994,0) 0°20' E Aum. ann' 7' circa
 
Il calcolo della d, rispetto all'anno in corso (2001), risulterà:
0° 20' E
0° 49' E + (perché aumenta)
---------
1° 09' E =
 
CONVERSIONI E CORREZZIONI DI PRORE
Tracciamo una linea sulla carta e vogliamo seguirla nella realtà. La bussola si indirizza verso il nord magnetico, ma a bordo è influenzata da elementi - masse ferrose. La rotta che vediamo sull'imbarcazione prende il nome di nord-bussola. La variazione sarà positiva a est, negativa a ovest, questa volta rispetto al Nord-magnetico. Dobbiamo trasformare (fare una conversione) per passare dalla carta alla bussola, al contrario per passare dalla Pb alla Pv operiamo una correzione. Sulle nostre barche è trascurabile, sulle navi è un grosso problema. Per la declinazione nell'Atlantico iniziamo ad avere anche 15° di scarto. Dobbiamo sapere che ogni angolo di rotta avrà un angolo diverso, si fanno per questo i giri bussola.
 
Pv ---> Pb (Conversione)
Pv - ±d = Pm
Pm - ±delta = Pb
 
Pb ---> Pv (Correzzione)
Pb + ±delta = Pm
Pm + ±d = Pv
Capiterà che in alcuni libri si sommi delta e d senza seguire l'ordine.
Vediamo ora alcuni esempi:
 
Pv = 50° d=2°00'E delta = 1°00' W
Pv -(+2°) = 48° Pm
48° -(-1°) = 49° Pb
 
Pv = 70° d = 2°48' W delta=1°15'E
Pv -(-2°48') = 72°48' Pm
72°48' -(+1°15') = 71°33' Pb
 
Pv=120° d = 1°30' W delta = 2°50' E
Pb=120°-(-1°30')-(+2°50') = 118°40' Pb
 
Ecco un esempio di rotta da eseguire come esercitazione, calcolando anche le conversioni e le correzioni. Nella cartina dell'Isola d'Elba si parte da punta Ala verso punta dei Ripalti, poi punta del diavolo (Montecristo), punta Brigantina (Pianosa), ed infine punta della calamita.
I dati da utilizzare sono:Partenza ore 8
Vp=7,5 kn.
Calcolare la prora bussola, con d=3°25'E e delta variabile per ogni tratto
1°15'W
0°30'E
3°05'E
1°48'W
 
Il Punto nave è il punto dove effettivamente si trova l'imbarcazione. Per determinarlo sulla carta usiamo i punti cospicui, ovvero tutti qui punti segnati sulla carta che possiamo facilmente avvistare dall'imbarcazione. I fari sono considerati i punti cospicui per eccellenza. Si potrebbe ottenere anche con 2 punti, ma per sicurezza è vivamente consigliato di effettuare la rilevazione su tre punti cospicui. Si formerà quindi, a meno di una precisione assoluta della rilevazione, un triangolo dentro al quale sarà il punto nave. Viene appellato triangolo di posizione o incertezza.
 
Possiamo trovarlo scritto l'elemento perturbatore, come la corrente, come C dc ac =300°. Il vento viene da quella direzione, la corrente va verso quella direzione. La velocità è indicata come Vc o Ic = 5kn.
 
CALCOLO DELLA ROTTA IN PRESENZA DI CORRENTI SEMPLICI

Occorre prima di tutto tracciare la RV dal punto di partenza, poi dallo stesso aprire un angolo tracciando una nuova linea con la direzione della corrente in gradi (C). A questo punto andrà applicata su questa nuova linea l'intensità della corrente, prendendo con il compasso o con la squadra la velocità in nodi sulle latitudini e riportandola sulla linea. Dal punto ottenuto, prendiamo ora con il compasso la nostra velocità propulsiva (Vp) e puntando dal punto di applicazione della corrente cerchiamo di intersecare la Rv. Unendo i due punti, sempre con una linea tratteggiata, otterremo i gradi per la nostra Pv, e misurando con il compasso la distanza dal punto di partenza al punto di intersezione delle due rette avremo la nostra velocità effettiva. Non dimentichiamoci poi di traslare la Pv sul punto di partenza nella carta, e prima di utilizzarla di ottenere la rispettiva Pb.
 
TRAVERSO
Ci troviamo al traverso di un punto quando il punto si trova ad esattamente 90 gradi, perpendicolare rispetto al punto centrale dell'asse longitudinale della barca. Ovviamente questo punto è calcolato sulla Rotta Vero, ma durante la navigazione lo troveremo sulla Prora Vera, quindi ad un angolo leggermente falsato. Il calcolo del traverso non è semplicissimo perché è un punto o riferimento che scade molto velocemente. Si può ovviamente rilevare da qualsiasi punto cospicuo. In generale un punto cospicuo, ove raffigurato come un tondino sulla carta, è chiamato punto di dettaglio.
 
t = S / Ve
Vc = PS – Pn / Delta t (Si otterrà il risultato in ore)
Velocità oraria = C / t * 60
 
PUNTO STIMATO CON UN SOLO PUNTO COSPICUO
Si effettuano a distanza di un certo lasso di tempo (di solito un'ora, per non dover convertire i valori), due rilevamenti dello stesso punto cospicuo. Dal primo punto trovato all'intersezione con la Rotta vera si traccia una retta orizzontale lunga tante miglia in rapporto alla capacità propulsiva dell'imbarcazione. Dalla fine della linea si alza una retta, perpendicolare alla prima che intersechi la rotta del secondo rilevamento. In quel punto avremo così ottenuto il Punto Nave (Pn), la distanza dello stesso dal Ps rappresenterà la direzione e l'intensità della corrente, sempre in raffronto al tempo intercorso tra i due rilevamenti.
 
PUNTO STIMATO CON DUE PUNTI COSPUICUI

Si tracciano due rilevamenti, con un intervallo di tempo tra i due più breve possibile, ed il punto di intersezione fra le due rette rappresenterà il Pn. La distanza dello stesso dal Ps rappresenterà la direzione e l'intensità della corrente, sempre in raffronto al tempo intercorso.
 
Bisogna fare attenzione all'angolo rilevato con la bussola dall'imbarcazione, perché venga riportato esattamente sulla carta. L'angolo che otteniamo è sempre un angolo rispetto all'imbarcazione, una ipotetica rotta che potremmo assumere dal punto dove ci troviamo. La direzione della corrente sarà sempre in direzione di Pn, dal Punto Stimato verso il Punto nave ottenuto. Dobbiamo riportare e rilevare sempre la Velocità effettiva (Ve) sulla Rotta Vera (Rv) e la Velocità Propulsiva (Vp) sulla Prora Vera (Pv).
 
RILEVAMENTI
Il rilevamento è un angolo fra il Punto-Nave ed il Punto-Cospicuo preso in considerazione. L'angolo fra i vari rilevamenti non deve essere né troppo acuto né convesso, ottimale sarebbe averlo intorno ai novanta gradi. Per ottenere i rilevamenti si può anche utilizzare il CERCHIO AZIMUTALE, che è applicato alla bussola di bordo fissa, ovviamente in una posizione esterna che permetta di prendere rilevamenti pressoché a 360 gradi, utilizzando un solo valore di deviazione bussola. Il luogo di posizione è il rilevamento preso rispetto all’asse longitudinale dell’imbarcazione. Un rilevamento polare negativo è un rilevamento a sinistra in un rilevamento semicircolare rispetto all’asse longitudinale dell’imbarcazione. Quando si prendono tre rilevamenti è bene prendere per ultimo quello al traverso, in quanto quelli a poppa ed a prua “risentiranno meno” dello spostamento. L’azimut è qualsiasi rilevamento riferito al NordVero. I rilevamenti possono essere anche riferiti da terra rispetto all’imbarcazione, come avviene in realtà considerando che è la barca a muoversi. In questo caso si parla di rilevamenti opposti.


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