Secondo disastro per il team defender, costretto a un
altro ritiro dall’inizio della XXXI Coppa America. Fra tutti gli scenari
possibili, quello che si è verificato oggi è certamente il più incredibile.
Cinquantasette minuti dopo lo start, ancora prima di
girare la terza boa, Team New Zealand disalbera, dopo una serie di onde che
hanno eccessivamente caricato il rig.
Il danno è avvenuto con 16-17 nodi di vento e un’onda
ripida, causata dal vento da NE, che da giorni soffia sul Golfo di Hauraki.
La regata non era cominciata bene per Dean Barker,
che ha subito la superiorità di Coutts sin dalla partenza. I primi tre lati
hanno visto il team nero inseguire sempre la barca svizzera, che ha difeso, con
manovre da manuale, il lato considerato favorito, conquistandolo, quando
necessario.
Un groppo ha attraversato il campo di regata,
portando pioggia fitta e un vento a 25-26 nodi.
Le riprese TV hanno mostrato un non perfetto assetto
del rig di NZL-82, con una torsione dell’albero e della randa abbastanza
anomala.
In queste condizioni, durante la Louis Vuitton Cup,
la regata sarebbe stata annullata ma nella Coppa America non esistono limiti
minimi o massimi; tutto dipende dalla volontà del Comitato di Regata,
congiuntamente a challenger e defender.
Dopo svariati rinvii per avverse condizioni meteo,
Team New Zealand e Alinghi avevano accettato di regatare oggi, sabato 1 marzo e
domenica 2 marzo.
Mentre Alinghi prosegue in vantaggio, faticando, ma
non soffrendo, nelle stesse identiche condizioni, il vento diminuisce e la barca
nera sembra ritovare un’andatura più regolare.
Ma pochi minuti dopo accade il disastro e l’albero di
NZL-82 si spezza in due, appena al di sopra della prima crocetta.
Mentre l’equipaggio, disperato ma sempre
professionale si accinge a tagliare scotte e sartiame per liberare la barca e
assicurarsi che l’albero non danneggi lo scafo, Russell Coutts prosegue verso il
traguardo, la sua 13 vittoria consecutiva in Coppa America e il quarto,
importantissimo, punto.
Team New Zealand rientra in porto, accompagnato dal
sostegno della sua gente, mettendosi subito al lavoro per sostituire l’albero
ormai inutilizzabile. Tom Schnackenberg, a capo del Sindacato kiwi, con un
sorriso alquanto sforzato dice: “Si è trattato di un “episodio molto, molto
sfortunato; forse ha ceduto un attacco della sartia ma finché non abbiamo
controllato l’attrezzatura non è il caso di fare congetture. Useremo l’albero di
NZL-81 che è perfetto e domani saremo di nuovo in acqua a regatare”.
Domani è un altro giorno, l’ultimo su cui Team New
Zealand e l’intero paese possano contare per una rimonta.
Un’altra sola vittoria e la Coppa America volerà, per
la prima volta, dal 1851, in Europa con l’equipaggio di Alinghi. |