Dalla calma piatta, alla bufera.
Tempo cupo mercoledì nel golfo di Hauraki, sembra quasi che il cielo volesse
cadere da un momento all'altro, vento forte anche vicino al porto, figuriamoci
fuori: sui campi di regata Romeo e Giulietta, c'è chi dice che un anemometro (lo
strumento che misura l'intensità del vento) abbia registrato in un certo momento
anche 84 nodi! Questa, a breve, si trasformerà in una delle tante leggende dei
mari del Sud, ma è certo ha fatto bene il comitato di regata a confermare una
giornata di riposo, evitando così alle barche l'ennesima inutile uscita.
Purtroppo sarà lo stesso anche nelle prossime ore e le possibilità che la quarta
regata di coppa America (con Alinghi in vantaggio per 3-0), si disputi realmente
nella notte tra mercoledì e giovedì sono vicine al 20 per cento. Probabilmente
si deciderà davvero tutto solo nel weekend, quando inizierà la rimonta di Team
New Zealand o quando ci sarà il colpo di scure di Alinghi. Per il momento
restano le tante polemiche. I giornali di Auckland fanno notare, però, come
anche tre anni fa il comitato di regata non fece partire le barche (con Team New
Zealand in vantaggio 2-0 su Luna Rossa) con vento leggero e anche allora si
disse che le regole le avevano fatte i defender e che il challenger volesse
gareggiare a tutti i costi, mentre le Black Boat temessero le arie troppo
leggere.
Ora a protestare sono quelli (come Brad Butterworth) che sostenevano che
gareggiare con venti troppo leggeri non è bello per lo spettacolo, o per citare
il tattico di Alinghi (ex Team New Zealand) "è come guardare l'erba crescere".
Parti rovesciate che recitano un copione che va in onda da più di un secolo e
mezzo fra queste boe. E' chiaro che Team New Zealand, da qui in poi cercherà di
giocare tutte le carte che ha in mano (e anche quelle che non ha) per fare in
modo che la Coppa non si sposti dalla sua bella sala assolata al Royal New
Zealand Yacht Squadron. C'è chi giura, infatti, che la prossima volta che si
tornerà in acqua sarà solo quando sul golfo di Hauraki ci saranno dai 12 ai 15
nodi, l'aria ideale che preferisce Nzl 82 per cercare di portare a casa il primo
punto in questa finale.
Intanto alla base neozelandese si continua a lavorare a tutte le ore e la barca
viene continuamente toccata (o aggiustata), come se si stesse cercando la
ricetta magica per far cambiare quel risultato sul tabellone. Che adesso sembra
proprio come una di quelle onde da leggenda del Pacifico. Altissima e
impossibile da scalare. |