Per un solo secondo Alinghi difende l’America’s
Cup in nome della Svizzera, della Société Nautique de Genève e delle migliaia di
fan arrivati a Valencia per sostenerlo. La Svizzera diventa oggi il terzo paese,
dopo gli USA e la Nuova Zelanda, ad aver vinto e difeso la Coppa in 156 anni di
storia dell’evento.
Per lo skipper Brad Butterworth e altri quattro velisti, questa è la quarta
vittoria di fila in America’s Cup. Il timoniere Ed Baird festeggia la prima,
così come fa il trimmer italiano Lorenzo Mazza. Francesco ‘Cico’ Rapetti di
Portofino celebra la seconda Coppa di fila.
Sole, caldo, sedici nodi di vento da ESE e onda: le condizioni più forti viste
in questa finale dell’America’s Cup ma ideali per chiudere l’evento in maniera
indimenticabile.
Emirates Team New Zealand gioca tutte le sue carte, compresa quella dell’attacco
che però non paga: penalizzato alla fine dell’ultima bolina, il challenger kiwi
non molla e si ripresenta al traguardo con un solo secondo di svantaggio...
Alinghi batte Emirates Team New Zealand DELTA 00.01
Emirates Team New Zealand entra con mure a dritta e diritto di rotta e controlla
l’avversario nei 5 minuti del prestart. Al colpo di pistola, le barche partono
centrali, vicinissime e mure a dritta, con NZL 92 sottovento a SUI 100. Alinghi
non resiste a lungo in quella posizione ed è costretto a virare, presto coperto
da ETNZ. Le barche si separano molto lateralmente (400 metri) con NZL 92 sulla
sinistra e SUI 100 sulla destra. La barca kiwi, che naviga più sbandata e
picchia meno nelle onde, accumula 30 metri di vantaggio al primo incontro ma,
avendo mure a sinistra, non riesce a incrociare avanti. Baird forza allora
Barker in un breve tack duel, rimbalzando i kiwi sulla sinistra. All’ennesimo
incontro, ETNZ vira sottovento alla barca svizzera ma Alinghi è bravissimo a
resistere sopravvento e a portare ETNZ in layline di sinistra. Lì le barche
tornano in dial up ma alla fine il Defender riesce a liberarsi e a girare la boa
al vento avanti per 7 secondi.
Troppo pochi per rilassarsi e infatti, Barker attacca nella poppa navigando
nella scia di SUI 100 per sporcarle l’aria. Dopo una serie di strambate, le
barche si ritrovano pari e mure a dritta, con ETNZ sopravvento e ingaggiato.
Sono secondi di grande tensione... Alla fine di questa emozionantissima poppa,
Barker riesce a ‘rollare’ Alinghi e a passare per primo al cancello di poppa (14
secondi). Barker sceglie la boa di sinistra mentre Alinghi chiama la destra,
subito coperto da NZL 92.
Esattamente come nel primo lato, le barche si separano lateralmente, con ETNZ
sulla sinistra e Alinghi sulla destra e, ancora una volta, il Defender protegge
il suo lato e il diritto di rotta, rimbalzando i kiwi sulla sinistra. Dopo una
serie di virate, le barche si ritrovano vicine alla layline con ETNZ leggermente
avanti ma sulla sinistra di Alinghi che è interno e con diritto di rotta.
L’arrivo in boa è decisivo per l’esito della regata e della 32ma America's Cup:
ETNZ supera la layline di sinistra, vira e poggia violentemente, cercando di
infilarsi dietro Alinghi e interno. Ma facendo questo costringe il Defender a
manovrare per evitare il contatto. Gli Umpire penalizzano immediatamente la
barca kiwi. In boa il vantaggio per Alinghi è di soli 12 secondi ma Barker ha
una penalità da pagare che pesa come un macigno nella regata decisiva.
Alla fine dell’ultima e decisiva poppa, il vento salta in prua e i kiwi sono più
veloci a issare il genoa mentre Alinghi ha un problema al tangone e manda lo spi
in acqua. La regata si riapre mentre le barche avanzano in bolina. ETNZ paga la
penalità mentre la gente trattiene il respiro... ma alla fine Alinghi riesce a
tagliare il traguardo 1 secondo avanti nella più emozionante finale della storia
dell’America’s Cup. |