La terza giornata della seconda manche del Campionato Invernale Snipe di Santa
Marinella é cominciata con diversi punti interrogativi, anzi con un unico punto
interrogativo comune a tutti: ci sarà vento?
Le previmeteo avevano predetto un godibile grecalino, massimo 10kt, aria fresca
ma non fredda, grazie al soleggiamento, acqua piatta (il grecalino, a Santa
Marinella, é da terra) e a circa 12.5C°.. sul sole e sulla temperatura mite
nulla da eccepire, sulla temperatura dell’acqua nemmeno, anche se nessuno si é
preso la briga di ammarare un termometro, per il resto la direzione del vento é
risultata cannata di buoni 90° e dell’intensità diremo poi..
Alla mattina la situazione non si presenta bene (da cui il suddetto
puntointerrogativo) fin dall’uscita dell’autostrada, da dove ci si
affaccia sul mare e da dove si vedeva qualche refolo steso verso la metà
meridionale del golfo di Santa Marinella e la patana totale verso la metà
settentrionale dello stesso, ossia verso Porto Odescalchi, location del
Campionato Invernale, ma era ancora presto, abbastanza presto da non destare
troppe preoccupazioni, quindi pochi indugi: via il telo, chiacchiere, su le
vele, chiacchiere, cambiarsi, chiacchiere ed in fila per lo scivolo.
In fila verso lo scivolo consuete chiacchiere da fila in attesa allo scivolo,
mentre un pescatore sub cercava di tirare via lo stradale dal quale aveva appena
alato un gommone, operazione leggermente osteggiata dal rigoglioso vellutino di
alghe verdi cresciuto sul bagnasciuga, che viene estirpato ogni 3 settimane dai
partecipanti al Campionato Invernale.
Si esce piano, molto piano, qualcuno sia aiuta con mezzi illeciti (tipo un remo,
o un gommone..) ma si esce e fuori la sorpresa, perché il mare che sembrava
piuttosto piatto dall’autostrada e appena mosso dalla banchina, risulta essere
un po’ più mosso del previsto, con decisamente più onda che vento.
L’attesa non é breve ma nemmeno lunghissima, la prima prova parte con poca aria,
piuttosto oscillante e con discreti buchi in mezzo al campo.
La linea di partenza, piuttosto corta non crea particolari problemi, i problemi
li crea il vento, che nella parte centrale del campo é praticamente assente, per
la dannazione di chi vi si avventura e per la gioia di chi gira largo, tanto a
destra che a sinistra, dove la maggior pressione e le oscillazioni piuttosto
regolari, finiscono per riunire in boa quasi tutta la flotta.
La poppa é a scendere dalle onde, nel senso che non si può fare altro che
cercare di scendere al meglio dalle onde, con il fiocco che a fine discesa si
gonfia spesso al contrario, e la differenza tra chi é più capace e chi meno si
percepisce subito dallo sfilacciamento del gruppo.
Fortunatamente il percorso é breve e nonostante la poca pressione i due giri si
concludono rapidamente, anche perché il programma impone una seconda prova, come
sottolinea la bandiera sulla Barca Comitato al momento dell’arrivo.
Tempo che arrivino gli ultimi, passa qualche nuvola ed il vento é leggermente
aumentato di intensità e diminuito di temperatura, rimanendo più o meno dalla
stessa direzione.
La procedura di partenza viene avviata senza indugio, e la linea corta non é più
un aspetto tanto trascurabile, soprattutto per il buono in boa, che puntuale
produce un discreto groviglio, un richiamo generale e qualche coccio.
Per il secondo tentativo ci vuole qualche minuto d’attesa, la Barca Comitato ha
issato l’intelligenza, l’aria si é decisamente raffreddata, ma finalmente si
cammina un bene.
Il secondo tentativo é quello buono, la flotta si sbroglia in una serie di
virate secche, sembrano venire fuori meglio quelli andati a sinistra, anche se
con più pressione le oscillazioni del vento sono relativamente simili a quelle
della prova precedente (fortunatamente sono spariti i buchi), ed alla prima boa
di bolina la flotta gira sempre piuttosto compatta.
Questa volta la poppa é una vera poppa e si scende allegri verso la boa, posata
proprio di fronte all’antemurale di Porto Odescalchi.
Andando più veloci la seconda prova finisce ancora più rapidamente della prima,
con l’ordine d’arrivo che rispetta essenzialmente quanto visto alla prima boa di
bolina, e la flotta snipe che sfila sicura attraverso la linea d’arrivo e via
verso il non distante porto, tant’é che il gommone mandato a raccogliere tutti
arriva quando ormai i primi avevano già doppiato la diga: TERZA PROVA!!
In realtà la bandiera era correttamente esposta sulla Barca Comitato, solo che
un generale fraintendimento aveva indotto a credere che fosse un “residuo” della
precedente partenza, e non la comunicazione dell’intenzione di darne una terza!!
La bellezza della giornata non é sottolineata solo dal fatto che si siano potute
disputare ben 3 prove, ma anche e soprattutto dal fatto che non si sia sentito
un solo mugugno pur dovendo girare la barca quando ormai la cioccolata calda del
rientro era considerata imminente, e nonostante il vento ulteriormente montato,
seppur di poco.
Terza partenza, solita linea, solito sciroccoide spurio, aria forse sui 6m/sec,
forse qualcosa di più, con le ochette che cominciano a formarsi, forse qualcosa
di meno, vista la temperatura frizzante.
La terza prova si rivela un mix tra le precedenti due: comincia col vento steso
della seconda, si chiude con i buchi di vento della prima.
In simili condizioni chi azzecca la prima metà della prova se la porta a casa,
la bolina é gradevole, si va lisci con un accenno di cinghia, ma giusto per
togliere le ragnatele agli elastici, gli equipaggi più pesanti non dovranno
nemmeno disturbarsi tanto, basterà poggiare le chiappe sul bordo della coperta.
La prima poppa é ancora un poppa vera, fino all’ultimo terzo, poi il calo é
sensibile, ineluttabile, ed il timore che la bonaccia rovini la festa comincia a
farsi sentire.
La seconda bolina é ancora praticabile, il vento della prima metà della prova si
é praticamente ritirato, rimangono delle ochette sulla sinistra, poca cosa, la
flotta si sfilaccia in due blocchi, alla boa di bolina comincia un ultimo lato
di poppa che non é tale, e come durante la prima prova si torna a farsi portare
dalle onde.
Terzo arrivo e tutti a casa, anzi tutti sullo scivolo!
A terra, tra frappe, bicchieroni di cioccolata e leccornie varie, sono tutti
contentissimi della giornata: 3 prove in una domenica di Febbraio assolutamente
mite, sono un regalo in cui nessuno sperava.
Molto apprezzato anche il campo, adeguatamente complicato, e la consueta tenacia
del Comitato di Regata.
Insomma il penultimo atto dell’Invernale Snipe di Santa Marinella ha prodotto
grandi sorrisi, ora rimane l’appuntamento del 12 marzo (la data é stata spostata
rispetto a quella fissata da calendario), con le rimanenti prove e le
premiazioni. |