Al rilevamento delle 13:00 UTC di oggi, Ericsson 3
ha 116 miglia di vantaggio su Ericsson 4 e 149 su Puma. La pressione, però, è
tutta sugli uomini di Magnus Olsson. Riuscirà il navigatore Aksel Magdahl a
ripetere l'intuizione vincente di una settimana fa nella rotta per Capo Horn?
Vedremo, certo è che, come anticipavamo nell'appuntamento di questa mattina, le
insidie nelle 1100 miglia che mancano al Grande Capo sono molte e nulla è ancora
deciso. In più proprio per il passaggio dall'Horn è prevista una dura
depressione con vento fino a 50 nodi. Staremo a vedere.
Ecco, intanto, come la pressione viene interpretata (diremmo in modo un po'
pessimista, ma è facile parlare da un'ufficio) da Gustav Morin, media man su
Ericsson 3, che così scriveva questa mattina alle 10:49 UTC:
"Questa è una tappa durissima e molto complessa. Tutti gli aspetti delle regate
giocano un ruolo importante e se una non funziona si trascina altri aspetti con
sé. Per esempio la resistenza, sia fisica che psicologica, l'abitudine al cibo,
al ripopso e all'igiene e su tutte la capacità di navigare regatando. Quanto a
fondo puoi spingere il tuo equipaggio e la tua barca. Così some le capacità
nella strategia, nella meteo e nella navigazione.
Sin'ora abbiamo fatto molto bene e siamo felici di dove siamo. All'inizio
addirittura non eravamo sicuri di poter arrivare allo start, ma mettendo insieme
tutti gli sforzi siamo riusciti a preparare in tempo la barca, portarla in Cina
con equipaggio ridotto e partire 7 ore dopo il segnale. E ora, stiamo cercando
di approfittare di ogni raffica per non perdere il comando che abbiamo
conquistato a prezzo di così duri sforzi.
La scelta del nostro navigatore di andare a nord e agganciare la bassa pressione
al primo scoring gate ha pagato e oggi che abbiamo passato il secondo ice gate
un paio d'ore prima del secondo e del terzo. Sfortunatamente essere primi a
questo cancello non dà punti e pare che da qui allo scoring gate di Capo Horn
sia come partire di nuovo da capo.
Avremmo voluto restare nella bassa un po' più a lungo e prendre un sistema meteo
che gli altri non fossero in grado di agganciare. Trovarso in un sistema meteo
diverso da quello degli inseguitori è forse l'unico modo per garantire un
vantaggio, se tu sei nello stesso sistema puoi anche perdere velocemente fino a
200 miglia. Deprimente per chi è in testa ma divertimento ed eccitazione per chi
segue questa regata da terra e una piccola speranza per quelli che cercano di
far guadagni da dietro. Sfortunatamente siamo usciti dalla bassa pressione e
abbiamo perso un po' sugli altri, che hanno rimontato su di noi.
Oggi siamo sempre stati in quello che ogni velista definirebbe una "situazione
di m....". Siamo sempre rimasti in meno vento rispetto agli altri e subito dopo
l'ice gate ci siamo bloccati completamente per un po'. Perdere 50 miglia tra due
rilevamenti di tre ore non è divertente.
Qui è quando entra in gioco la psicologia. Siamo tutti decisamente ammaccati,
stanchi e distrutti dopo 26 giorni di regata, 29 giorni se contiamo anche
Taiwan. C'è pure un po' di febbre a bordo, il che può certamente far diminuire
le performance. Più sei stanco, più facile è fare errori e più errori fai, più
strada perdi e l'umore a bordo cala.
Sin'ora abbiamo fatto bene. Ci stiamo aggrappando allo spirito di E3 per
rialzarsi dopo ogni colpo. Ma le giornate diventano sempre più fredde e i nostri
inseguitori più vicini, tutto sta diventando sempre più difficile".
Forza ragazzi, verrebbe da dire, non demordete... Dando uno sguardo ai modelli
meteo sarà proprio E3 a prendere per primo il nuovo vento da SSW e poi da S, per
cui c'è ancora molto da lottare... |