Tornano gli spruzzi, il freddo e le
velocità estreme alla Volvo Ocean Race. Nelle ultime 24 ore, Ericsson 4 ha
letteralmente volato, grazie a un vento sui 30 nodi al lasco, coprendo ben 483
miglia con una punta di velocità di 34 nodi. La VOR torna quindi alle planate,
alle onde che frangono in coperta, al freddo, insomma alle condizioni estreme a
cui ormai questa regata ci ha abituato, non solo nelle latitudine australi ma
anche ben più a nord, a sud del Giappone, in uno dei mari in questa stagione più
duri del globo. Unico dato positivo la corrente calda di Kuroshio che, se nella
scorsa tappa con la sua direzione contraria al vento aveva causato quel mare
terribile causa di molte avarie, in questa tappa ha due effetti benefici: la
temperatura del mare è passata dai 7° agli attuali 22°, trasformando così da
ghiacciati a tiepidi gli inevitabili idranti che sparano spruzzi in coperta, e
la sua direzione facilità lo spostamento verso est delle rotte dei Vo70, che
riescono così a mantenere un angolo migliore per la velocità pur derivando a
oriente.
Ericsson 4, al rilevamento delle 13 UTC di oggi, guida con 16 miglia di
vantaggio su Puma. Ericsson 3 ha completato in breve tempo la sua rimonta e in
nottata ha superato Green Dragon. I due sono rispettivamente a 63 e 74 miglia d
E4. Bene anche Telefonica Blue, rilevata a 197 miglia, ovvero a circa 10 ore a
queste medie, contro le 19 di ritardo che aveva accusato in partenza. |