Giunto al 61° giorno, il giro del mondo continua per i 13 concorrenti ancora in
lizza. 13 e non 12 come sembrerebbe da un rapido conteggio, perché Vincent Riou,
infatti, non ha ufficialmente abbandonato. La giuria gli ha accordato il diritto
di fare riparare la barca a Ushuaia, cosa che farà dopo aver sistemato alcune
questioni amministrative. Per Vincent Riou, arrivato ieri nella cilena Puerto
Williams con un traino di 55 miglia, il disalberamento avvenuto dopo il
salvataggio di Le Cam è stato "l'incidente di troppo", ha dato "l'impressione
che la storia si ripeta troppo spesso".
Lo skipper di Prb vincitore dell'ultima edizione, si riferisce ai suoi ultimi
ritiri (nella transat Artemis quest'estate dopo una collisione con un cetaceo e
dopo il disalberamento nella Barcelona World Race). Finire questa regata anche
lontano dal podio sarebbe una grande soddisfazione. E farà di tutto per farcela.
In testa è sempre match race tra Michel Desjoyeaux su Foncia, e lo sarà
probabilmente fino alla fine. Questa mattina Desjoyeaux era sempre leader con
176 miglia di vantaggio su Roland Jourdain (Veolia Environnement). I due stanno
aggirando una prima cellula di alta pressione passando a Est del suo centro.
Navigano per ora con venti portanti, ma nei prossimi giorni, con lo spostamento
verso NE dell'anticiclone, ci sarà bolina da fare per risalire verso Nord. Dove
aspettano altre alte pressioni, quindi molti colpi tattici possibili.
Terzo, Armel Le Cleac'h a 759 miglia del leader. Sono state emozioni forti per
il giovane skipper. Prima quelle del salvataggio di Jean Le Cam che ha vissuto
in prima persona, poi quelle di doppiare (la prima volta per lui) il mitico Capo
Horn. Le Cleac'h inizia la risalita dell'Atlantico più motivato che mai perché
sa che la fine del percorso può riservare diverse trappole. Per ora, ha doppiato
le Falkland passandole a Est.
Il prossimo concorrente a passare Capo Horn sarà la giovane navigatrice inglese
Samantha Davies su Roxy, che, zitta zitta, è ormai risalita fino alla quarta
posizione e, chissà, inizia a sperare in un podio. Si trova a 600 miglia circa
di Capo Horn e a 1880 miglia del leader, poi Marc Guillemot su Safran. Ha circa
500 miglia di ritardo sulla Davies ma deve fare i conti con problemi alla randa.
Altre 600 miglia dietro Safran, c'è Bahrain Team Pindar di Brian Thompson che
sembra avere risolto i tanti piccoli e grandi problemi che hanno impedito allo
skipper di sfruttare il potenziale della barca. Hanno passato l'ultima porta del
percorso proprio questa mattina Arnaud Boissières (Akena Verandas) e Dee Caffari
(Aviva) con un solo piccolo miglia di differenza. Mille miglia dietro, troviamo
Steve White su Toe in the Water, al decimo posto. Segue l'americano Richard
Wilson su Great American 3, poi Norbert Sedlacek (Nauticsport Kapsch) e Raphael
Dinelli (Fondation Ocean Vital). Per loro che si trovano sotto la Nuova Zelanda
rimangono quasi 12.000 miglia. Sono meno di 6000 per gli uomini di testa. Un
oceano di differenza, un'altra regata. |