Di fronte alla consueta folla enorme, assiepata sulle
Sydney Heads, le scogliere all'uscita della Baia, è partita oggi alle 13 ora
locale (le 3 del mattino in Italia) la 64esima edizione della Rolex Sydney to
Hobart, la più importante, dura e avvincente regata d'altura al mondo. Diretta
tv e web per un evento da sempre inserito nei top dell'estate australiana.
Un vento di 12 nodi ha consentito rapidamente alla flotta di uscire dalla Baia,
con Wild Oats XI, il supermaxi con Canting Keel che punta al poker di vittorie
(impresa mai riuscita nella storia della regata) e a ritoccare il suo record, in
testa subito seguito da Skandia. In 100 (su 113 preiscritti) hanno preso il mare
per le classiche 628 miglia fino a Hobart, con la traversata dello Stretto di
Bass e la risalita, una volta in Tasmania, della Storm Bay e del fiume Derwent
fino all'arrivo.
La Hobart di Matteo Miceli
Da segnalare che tra i tanti in cerca di un imbarco per partecipare alla regata,
quest'anno c'era anche un unico italiano, il romano Matteo Miceli, detentore del
record di traversata atlantica su cat sportivo e ormai prossimo a iniziare il
suo programma sui Class 40.
La scelta per Miceli era tra un piccolo 35 piedi (su cui ha lavoratoalcuni
giorni per terminare la preparazione della barca) un Sydney 38 (diversi
partecipano alla regata e la competizione sarebbe stata accesa) e infine il
Pachamama, un nome un programma: ‘Madre Terra’ ed indubbiamente Matteo ne è
stato catturato. Si tratta di un’imbarcazione di 15 metri in alluminio che dal
2002 naviga in tutto il mondo insieme a Dario-Andri Schwörer e Sabine
Schwörer-Ammann colonne portanti di un’organizzazione no-prifit
(www.toptotop.org)
a favore della natura e dello sport con la loro Top to Top Expedition. Questa
famiglia svizzera, insieme a volontari, condividono lo sport e l’attenzione per
i cambiamenti climatici e lo fanno insieme a giovani ragazzi di tutto il mondo.
In questi anni Pachamama e il suo equipaggio hanno raggiunto tutte le diverse
zone climatiche del globo, dal mare alle montagne, usando la sola forza dei
muscoli o del vento con lo scopo di motivare la gente a rispettare la natura.
Cercano di sensibilizzare più persone possibili all’attenzione e rispetto
dell’ambiente e del suo clima. Viaggiano per portare il loro messaggio in tutto
il mondo e lo fanno davvero con le loro forze, sostenendosi quando ce n’è
bisogno, lavorando: lui come guida (esperta guida alpina e sciatore ma anche
subacqueo, rafter, mountainclimbing e ovviamente velista) lei come infermiera
(oltre ad essere subacquea e velista), con l’aiuto di amici e volontari. Dario e
Sabine hanno due figli (2 e 3 anni che navigano da sempre con loro) dai quali, a
causa del regolamento di regata, si separeranno per la prima volta in occasione
della Sydney Hobart., oltre a loro altre 4 persone di equipaggio e Miceli. La
barca non è per nulla competitiva ma esprime lo spirito di navigare di Matteo.
Barca ecologica che sfrutta energia eolica e solare. Progetto di grande respiro
che lega popoli di tutto il mondo per
stimolare l’opinione pubblica ai grandi problemi climatici del nostro pianeta.
Per l'edizione 2009 della regata dovrebbe essere attesa anche la partecipazione
di Luna Rossa, il nuovo Stp 65 di Patrizio Bertelli. Si tratterebbe della prima
barca italiana dopo lo Swan 45 Dsk Comifin di Danilo Salsi, che vi prese parte,
vincendo la sua classe in Irc, nel 2006.
Dopo 9 ore di regata è però Skandia a guidare la flotta, all'altezza di Eden,
subito tallonato da Wild Oats XI. |