Disalberamenti, avarie in serie e
ritiri: un Oceano Indiano decisamente spietato ha cambiato la fisionomia del
Vendée Globe. Dei trenta skipper sono rimasti in 19. Jean Pierre Dick su Paprec
Virbac è stato costretto a proseguire verso Nord per trovare mari più facili e
iniziare la riparazione dei suoi timoni. Mike Golding e Loick Peyron stanno
facendo rotta con armo di fortuna verso l'Australia. Stessa destinazione per
Dominique Wavre, ripartito questa mattina dalla Kerguelen dopo aver rinforzato
l'attacco della sua chiglia basculante.
Buona notizia, finalmente, per Bernard Stamm: ha potuto caricare la sua barca (Cheminées
Poujoulat) sulla nave Marion Dufresne partita per il giro delle isole australi.
Jean Baptiste Dejeanty (Maisonneuve) ha messo la prua verso il Sud Africa e non
dimentichiamo Unai Basurko (Pakea Biskaia) che torna in Europa. E non è finita,
anzi, non siamo neanche alla meta e un altro colpo di vento sta arrivando sulla
testa della flotta.
Ci sono 3.300 miglia tra l'ultimo (Norbert Sedlacek su Nauticsport Kaapsch) e il
primo (Michel Desjoyeaux, Foncia). Leader da ieri, Mich' Desj' continua ad
andare forte e trascina altre tre barche in quella che somiglia sempre di più a
una prima vera fuga. Il quartetto di testa ha superato la longitudine del
secondo grande capo del giro, il Capo Leeuwin, e ha colmato parte del "ritardo"
sulla tabella di marcia della precedente edizione.
Basterà il vantaggio accumulato dai primi (circa 300 miglia)? Che strategia
adotteranno i primi inseguitori? Questi sono alcuni punti evocati dagli skipper
durante l'appuntamento radio di questa mattina.
Marc Guillemot (Safran), ottavo posto a 410 miglia del leader.
"I quattro davanti sono grandi marinai, hanno barche veloce e faranno tanta
strada insieme. Sarà difficile tornare ma ci proveremo. Innanzitutto finire,
quindi risolvere al più presto i piccoli problemi tecnici. Sono salito due volte
sull'albero, ma c'è ancora un problema al carrello. Ancora non posso dare tutta
randa."
Vincent Riou (Prb), sesto a 343 miglia.
"Mi sono impaurito non poco ieri mattina all'alba, quando ho urtato un growler.
Ho sentito un botto, poi la pala del timone si è alzata e la barca è partita in
strapoggia. Per fortuna il tutto senza danni seri. Adesso è una fase di
transizione un po' delicata, prima dell'arrivo della nuova depressione. Non
cercherò di tornare sul gruppo adesso, mi accontento di tenere il ritmo. Non c'è
niente di irreversibile, ma 300 miglia è già una bel margine. Prima del
Pacifico, nel passaggio a Sud Tasmania, spesso ci sono sorprese, situazioni
meteo complesse. Cercherò di ottimizzare la mia traiettoria."
Armel Le Cleac'h (Brit'Air), quinto a 313 miglia
"Ho ridotto la vela e sto attento al mare, forse un po' troppo in anticipo."
Interessante il suo punto di vista sui programmi di routage che usano gli
skipper: "non tengono conto (o male) dello stato del mare. Ed è quello che ci
impedisce spesso di raggiungere le velocità target. Stessa cosa per le manovre
da fare, quindi bisogna portare le proprie correzioni ai modelli."
Arnaud Boissières (Akena Verandas), tredicesimo a 1.447 miglia del leader, a 20
di Dee Caffari (Aviva)
Si prepara ad affrontare la terza depressione e si dice decisamente "raffredato"
dalla serie di rotture: "sono prudente. Il mare è tornato grosso, incrociato. Il
vento soffia a 35/40 nodi. Tornerà a 50 nodi. In queste condizioni vado avanti
con tre mani alla randa, niente a prua e aspetto."
Sébastien Josse (Bt), quarto a 83 miglia.
"Sono contento di essere in questo gruppo." Ripete che, secondo lui, la regata
si giocherà dopo Capo Horn e quindi non cambierà tattica nel Pacifico. Nota che
nel gruppo dei primi quattro c'è il nocciolo duro di Port La Foret (ovvero
Michel Desjoyeaux, Jean Le Cam e Roland Jourdain). "Questi hanno imparato ad
andare in barca insieme, non è un caso se sono qui." A Port La Foret, in Sud
Bretagna, c'è il Pole Finisterre Course Au Large, ovvero il centro di formazione
alla regata in solitario frequentatissimo dallo stesso Josse. Dei trenta skipper
in partenza, undici provengono da quel centro, uno si è ritirato (Jérémie Beyou)
gli altri dieci compongono il top ten del VG. |