101.esima vittoria per Neville Crichton, che oggi a Trieste, al timone del suo
Alfa Romeo 2, ha vinto la 38.a edizione della Barcolana: 1788 barche al via, e
la grande, tradizionale festa che Trieste ogni anno dedica al mondo della vela.
2003, 2004 ed ora anche 2006. Sono queste le tre edizioni della Barcolana vinte
da Alfa Romeo, il Supermaxi di 30 metri timonato dal neozelandese Neville
Crichton. Una vittoria in partenza per Alfa Romeo 2 che, partendo appaiata ma
sopravvento rispetto al rivale Maximus-Alikè ha guadagnato subito la testa della
regata, mantenendola per tutto il corso della Barcolana nonostante un calo del
vento all'altezza di Miramare. Seconda posizione per Maxi Jena, l'imbarcazione
slovena timonata da Mitja Kosmina, capace di battere Maximus-Alikè nella lotta
per il secondo gradino del podio con una regata condotta in maniera praticamente
perfetta.
LA NETTA VITTORIA DI ALFA ROMEO 2, LA SORPRENDENTE MAXIJENA E LA DELUSIONE
MAXIMUS-ALIKE'
Gli scafi sono 1788 ma sulla linea di partenza, di fronte alla sede della
Società Velica Barcola Grignano, tira già aria di match-race tra Alfa Romeo 2 e
Maximus-Alikè.
Il colpo di cannone annuncia la partenza, il fumo bianco spinto dalla Bora - tra
i 20 e i 23 nodi con raffiche a 30 - colora il campo di regata: è la cartolina
della 38esima edizione della Barcolana.
Tra il Castello di di Miramare ed il Faro della Vittoria, infatti, ci sono
almeno 20mila velisti in regata. Le barche si piegano sotto la spinta di
raffiche intense mentre circa 320mila persone assistono allo spettacolo dai
"palchi" del Carso triestino, dalle Rive di Trieste sino alla vicina costa
istriana.
Il duello annunciato tra Bodini e Crichton entra subito nel vivo: le due barche
partono appaiate sulla linea di partenza, all'altezza della Società Velica
Barcola Grignano, ma l'equipaggio neozelandese si guadagna sin da subito il lato
sopravvento. Bodini parte veloce ma sottovento: il vantaggio tattico a favore di
Crichton è determinante, e permette all'equipaggio neozelandese di trovarsi,
dopo 350 metri dal via, già in testa.
Bodini corre immediatamente ai ripari tentando di issare il gennaker, ma una
manovra non perfetta pregiudica l'andatura di Maximus-Alikè, mentre Alfa Romeo
corre già in prima boa con un vantaggio di 473 metri (dati Virtual Spectator -
Arsenal).
Mentre Maximus-Alikè si rimette in carreggiata, è già tempo di sorprese:
sopravvento rispetto ad Alfa Romeo, indietro di otto lunghezze inizia ad
avvicinarsi Maxi Jena. L'imbarcazione slovena di Mitja Kosmina con alla tattica
Miroslav Reljanovic. Gli sloveni, partiti verso Barcola, sfruttano al meglio le
forti raffiche di bora in partenza, riuscendo, a metà del primo lato, a portarsi
in seconda posizione, davanti Maximus-Alikè.
Intanto la stessa tattica favorisce il Maxi sloveno Anyway True, timonato da
Maurizio Bencic, già vincitore la settimana scorsa della Bernetti, capace di
passare terzo in boa, dietro ad Alfa Romeo 2 che vanta 1 minuto e 48 secondi di
vantaggio su Maxi Jena. Quarto al primo passaggio in boa Maximus-Alikè. Dopo il
breve disimpegno si corre verso la boa di Miramare, e le posizioni restano
immutate: una lunga cavalcata che permette ad Alfa Romeo 2 di allungare il
distacco e, nelle retrovie, sistematizzare una flotta le cui velocità variano
dai 10 ai 18 nodi.
All'altezza della boa di Miramare però le condizioni meteo si presentano
completamente anomale: il vento di bora lascia spazio ad una inedita bonaccia
che gli equipaggi prevedono in tempo, ma non possono evitare. Alfa Romeo resta
invischiata senza vento, rallentando clamorosamente fino a 2 nodi di velocità:
gli avversari si avvicinano pericolosamente, e la regata è tutta nuovamente in
gioco. E' Neville Crichton, armatore e timoniere di Alfa Romeo 2, a trovare la
soluzione che gli permette di mantenere il vantaggio e conquistare la vittoria:
all'altezza della boa di Miramare sceglie il lato destro del campo di regata,
dove le raffiche sono più pronunciate, e si pone in posizione di controllo sui
diretti avversari. Praticamente appaiati, Maximus Alikè e Maxi Jena restano
verso terra e ingaggiano una lotta per la seconda posizione, che vedrà vincitore
Mitja Kosmina e l'equipaggio sloveno.
Intanto, un paio di bordi bastano ad Alfa Romeo 2 per tagliare il traguardo: il
tris di Cricthon alla Barcolana, già vinta nel 2003 e nel 2004, arriva nel tempo
di un'ora e ventitrè minuti. Maxi Jena finisce seconda, tagliando il traguardo
però con quasi 7 minuti di ritardo rispetto all'equipaggio neozelandese a causa
della scarsità di vento sottocosta (8/9 nodi). Terzo Maximus-Alikè, con Lorenzo
Bodini al timone.
Dietro al terzetto di testa l'ennesima affermazione di un'abitueè della Coppa
d'Autunno: Esimit-Europa dell'armatore Igor Simcic. Lo scafo, timonato da
Alberto Bolzan con alla tattica Stefano Spangaro, entrambi triestini, si impone
per la quinta volta consecutiva nella classe Maxi in Barcolana.
Quinta la sorprendente Anyway True, con al timone Maurizio Bencic, sesta
TuttaTrieste1, charterizzata dal Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle di Gaeta,
con Paolo Cian al timone.
Al settimo posto, con il regata-crociera, Southern Star timonata da Gabriele
Benussi, anch'esso triestino. Ottavo lo sloveno Dusan Puh, ormai da anni al
timone di Veliki Viharnik.
Russell Coutts, tre volte vincitore della Coppa America, chiude in 17.a
posizione assoluta con uno scafo di soli 44 piedi, primo di categoria: è l'RC44
triestino Magia, ed è una vittoria dal vero sapore di Barcolana.
Seguono ulteriori aggiornamenti. La classifica sul sito www.barcolana.it
aggiornata di ora in ora
CLASSIFICA PROVVISORIA 38ESIMA BARCOLANA
Questa la classifica provvisoria fornita dal Comitato di regata, al momento
impegnato presso la Società Velica Barcola Grignano nella redazione delle
classifiche ufficiali.
1 Alfa Romeo 2, Neville Crichton (tempo di percorrenza: 1ora e 23 minuti)
2 Maxi Jena, Mitija Kosmina
3 Maximus-Alikè, Lorenzo Bodini
4 Esimit-Europa, Alberto Bolzan e Stefano Spangaro
5 Anyway True, Maurizio Bencic
6 TuttaTrieste2-Fiamme Gialle, Andrea Neri
7 Southern Star, Gabriele Benussi
8 Veliki Viharnik, Dusan Puh
9 Sei Tu 2, Antonello Morina
10 Cuba Libre, Thomas Kurtzmann
11 Madex-Cometa, Robert Besic
12 Pegaso-Calvi, Paolo Montefusco
NEVILLE CRICHTON, ARMATORE E TIMONIERE ALFA ROMEO 2
"Abbiamo regatato in maniera fantastica, siamo stati capaci di affrontare al
meglio tutte le situazioni di regata - ha affermato Neville Crichton, skipper e
armatore di Alfa Romeo 2, per la terza volta vincitore della Barcolana.
"Abbiamo seguito una tattica di gara precisa, riuscendo a portarci subito
sopravento rispetto a Maximus-Alikè e, a quel punto, tatticamente la regata era
nelle nostre mani. Sia con vento sostenuto che in condizioni di brezza leggera
abbiamo dimostrato di essere ancora una volta l'imbarcazione più forte e
l'equipaggio più preparato. Alfa Romeo, insomma , è sempre più il SuperMaxi che
tutti sognano di battere".
MITIJA KOSMINA, TIMONIERE DI MAXI JENA
"Quando Maximus-Alikè ci ha passato nel secondo lato di regata, abbiamo
continuato comunque a credere nella possibilità di conquistare il secondo posto"
- ha dichiarato un'entusiasta Mitija Kosmina, giunto secondo a bordo della sua
Maxi Jena.
"Poi quando il vento è calato, all'altezza di Miramare, abbiamo issato un genoa
leggero che ci ha permesso di riavvicinarci allo scafo timonato da Bodini. Nel
finale abbiamo preso il lato sinistro del campo di regata. Una scelta azzeccata
che ci ha permesso di conquistare un risultato di grandissimo prestigio,
piazzandoci dietro al SuperMaxi più forte del mondo: questo secondo posto ha il
sapore della vittoria".
LORENZO BODINI, TIMONIERE E SKIPPER MAXIMUS ALIKE'
"Dopo un'ottima partenza non siamo riusciti a contenere la progressione di Alfa
Romeo 2 che è partita in parallelo a noi ma sopravento" - ha dichiarato Lorenzo
Bodini, lo skipper di Maximus-Alikè subito dopo il termine della regata.
"Alla boa di Miramare siamo arrivati tutti e tre appaiati visto il sensibile
calo del vento, e la scelta è stata quella di prendere le raffiche che spiravano
più a largo. Poi abbiamo duellato con Maxi Jena sino alla fine in una sorta di
match-race. Peccato, perché con un vento più costante avremmo potuto fare
meglio". |