Si preparano ore durissime a bordo dei 6 Volvo 70 impegnati
nella quarta tappa della Volvo Ocean Race. La flotta, ancora divisa in due
gruppi, con Brasil 1 e Amer Sport Two più a nord in veloce (sui 17 nodi la
media) andatura al lasco mure a sinistra mentre Pirates, Movistar, Abn Amro One
e Ericsson stanno dirigendo verso NNE in bolina a 7 nodi di media, si sta
dirigendo verso l'Ice Gate posizionato intorno ai 48° Sud. Questo il motivo per
cui le quattro barche che avevano scelto l'opzione sud, pur trovandosi più
vicine al Gate, devono risalire in bolina larga con un avvicinamento verso Capo
Horn praticamente nullo. Torben Grael, skipper di Brasil 1, e Seb Josse, skipper
di AAT, sono più l! ontani dal gate ma vi si dirigono a una velocità doppia
rispetto agli avversari. Tra poche ore sapremo chi avrà avuto la meglio.
A complicare il tutto, però, c'è la parte più dura del nuovo vento, originato da
una depressione posizionata proprio nei pressi del Gate, che nelle prossime ore
dovrebbe portare sulla flotta un vento stimato fino a 50 nodi. Sicuramente una
dura realtà per le 4 barche che spingono al massimo per non doverlo affrontare
in bolina. La flotta dovrebbe arrivare al Gate tra circa 7-10 ore per poi
dirigere finalmente verso est. Una corsa contro il tempo, quindi, che Paul
Cayard, skipper di The Black Pearl (al rilevamento delle 10:00 UTC di oggi
accreditata della leadership con 2 miglia di margine su Abn Amro One e 4 su
Movistar) ha così sintetizzato nella sua e mail quotidiana dall'Oceano del Sud:
”Questa è la prima volta, per quanto possa ricordare, che sto dirigendo verso
Nord nell'oceano australe. Nord non è la rotta abituale da quest! e parti, lo è
Est o al massimo Sud Est. Ebbene, stiamo dirigendo verso Nord e non per poco
tempo ma da ben 24 ore.(...)
Il motivo del posizionamento degli Ice Waypoints è quello di tenere la flotta
lontana da situazioni di ghiaccio alla deriva indubbiamente pericolose.
Nell'ultima regata, nel 2002, vi siamo stati nel mezzo per 8 giorni, cosa
incredibilmente ridicola e pericolosa.(...)
E' strano come, invece del ghiaccio, gli unici obbiettivi apparsi sul radar
siano quelli di 4 navi da pesca che incrociano nella zona, ammassi di ferro
lunghi 300 metri che pescano quaggiù (lontrani 2.000 miglia dalla terra più
vicina, Ndr). In effetti è curioso constatare che l'Ice Gate sia finito per
trovarsi in un tartto di mare a 10° di temperatura, dove la presenza di iceberg
è altamente improbabile”. |