A meno di 48 ore dalla partenza della seconda tappa della
Volvo Ocean Race, sono già iniziati i guai per la flotta dei 7 Vo70 diretti a
Melbourne. Le ultime ore, che la flotta ha trascorso in bolina contro 25-30 nodi
di vento e onde tra i 3 e i 6 metri, hanno lasciato il segno su queste barche,
non proprio adatte, secondo le dichiarazioni degli stessi protagonisti, alla
navigazione controvento.
Il primo ad annunciare guai è stato Team Ercsson che, all'una UTC della notte
appena trascorsa, ha avvertito un suono sordo nella zona della chiglia
basculante. Un primo esame ha evidenziato la rottura di uno dei pistoni che
regolano il movimento della stessa. ! L'avaria ha subito comportato la decisione
di rientrare verso le coste del Sud Africa, la meta prescelta pare essere Mossel
Bay (187 miglia a est di Cape Town), dove lo shore team dello skipper Neil
MacDonald raggiungerà Ericsson per le immediate riparazioni del caso.
Sorte analoga è toccata anche a Torben Grael e al suo Brasil 1 che, alle 7 UTC
di oggi, ha subito una seria avaria allo scafo nella zona del pozzetto, dovuta
sicuramente alle lunghe ore di bolina con vento a 25-30 nodi ma soprattutto onde
fino a 6 metri che, in alcuni casi, fanno precipitare i V70 a 10 nodi di
velocità da altezze di 3-4 m. Grael ha subito deciso di rallentare la barca e di
dirigere nuovamente verso il Sud Africa, per verificare le immediate possibilità
di riparazione, anche se già non viene esclusa la possibilità di inviare via
cargo la barca in Australia. Brasil 1 impiegherà qualche ora in più per
raggiungere la costa visto che, al momento dell'avaria, era la barca più a sud
della flott! a, ormai al limite dei 40 Ruggenti.
Al rilevamento delle 10:00 UTC di oggi, in testa continua a essere la spagnola
Movistar, segnalata a 5.732 miglia da Melbourne, che ha scelto un'opzione più
orientale (quindi è più a est ma ben più a nord rispetto alle rivali). A 27
miglia segue ABN AMRO ONE, che sta dimostrando gran velocità in condizioni
stabili, mentre Pirates of the Caribbean è a 30 miglia. Lo scopo immediato è di
proseguire verso SE fino ad agganciare i sistemi frontali Ovest-Est e spiccare
il volo verso l'Australia. I fronti al momento sono però posizionati intorno ai
45° Sud.
Sulla durissima nottata ecco il report di Paul Cayard, scritto dal carteggio di
The Black Pearl:
”Sono state 15 ore terribili quaggiù. ieri p'omeriggio il vento è salito fino a
30 nodi da SE e alcune grandi e ripide onde si sono rapidamente formate. Il
bordo mure a sinistra è stato particolarmente duro. The Pearl spesso si è
lanciata a 11 nodi dalle onde per cadere con! uno spaventoso suono sordo nei
cavi tanto da consigliarci di rallentarla un po' per evitare danni. Forse un po'
di prudenza in più dopo i danni della prima tappa ma sicuramente non è possibile
vincere se la barca si rompe.
Questa mattina le condizioni sono migliorate e andiamo avanti in piena potenza
in 15 nodi di vento”. |