Questa 60esima edizione
della Rolex Sydney to Hobart Yacht Race inizia ad assumere toni epici
viste le condizioni che la flotta si trova a dover affrontare una volta
lasciata la costa del Nuovo Galles del Sud per attraversare lo Stretto
di Bass verso la Tasmania. La previsione di venti al limite del
sostenibile diffusa nel briefing pre regata si è un po' attenuata,
lasciando comunque spazio a un impetuoso SW sui 35-40 nodi con onde di
4-5 metri che rende durissima la traversata di quello che è già di per
sè uno degli stretti più difficili al mondo. Sono già 29 le imbarcazi!
oni che, sulle 116 partite da Sydney ieri mattina, si sono ritirate
dalla competizione dopo un giorno e mezzo di regata. Molte tra le più
piccole si sono rifugiate nel porto di Eden, posto all'estremità sud
orientale dell'Australia.
Dopo la spettacolare partenza in bolina nella Baia di Sydney, come di
consueto ripresa in diretta dalla televisione australiana, i maxi hanno
dato vita a una velocissima cavalcata sotto spinnaker o gennaker lungo
la costa del Nuovo Galles del Sud, con punte intorno ai 20 nodi di
velocità. Dalla scorsa notte (ora italiana) i leader hanno trovato il
duro SW previsto che li costringe ora ad avanzare di bolina. Il 98 piedi
neozelandese Konica Minolta e l'altro maxi Skandia hanno duellato sin
dallo start con la prima che, al momento, conduce la flotta con circa 6
miglia di vantaggio su Skandia. Konica Minolta pare ben piazzata anche
in tempo compensato IRC, classifica che assegna la Tattersall Cup,
destinata al vincitore in handicap. A contende! rle tale vittoria pare
al momento lo yacht Yendis. Alle 11:00 UTC di oggi dietro ai due maxi, a
cui restavano circa 180 miglia di mare, seguivano Nicorette e AAPT.
L'arrivo del vincitore nella Storm Bay di Hobart è atteso per domani
pomeriggio ora locale (le prime ore del mattino in Italia). Al sicuro,
quindi, il record della regata che pare destinato a restare nelle mani
di Nokia, autrice della trionfale cavalcata del 1999 (1g 19 h 48m 02s). |