Cheyenne ha doppiato alle 21:26 UTC di mercoledì
Capo Horn e ha ritrovato l’Oceano Atlantico, dopo 39 giorni, 16 ore e 16 minuti
di navigazione. Dei problemi alla carrello della randa, in testa d’albero, e dei
venti non troppo sostenuti hanno rallentato la corsa di Steve Fossett e del suo
equipaggio, lanciati alla conquista del Trofeo Jules Verne. Questa mattina, alle
05.10 UTC, tuttavia, il catamarano gigante di 38 metri aveva un vantaggio, sul
tempo di riferimento di Orange I di 1.109 miglia ed era posizionato ad Est delle
Falkland per 51° 05’ S e 55° 11’ W. Nelle ultime 24 ore la distanza percorsa è
stata di 418 miglia e Cheyenne ha ritrovato finalmente dei venti più stabili e
costanti. La risalita dell’Atlantico e la zona di convergenza intertropicale,
l’ultimo passaggio chiave di questo giro del mondo, consentiranno di abbattere
il muro dei 60 giorni?
In pieno Oceano Indiano, dopo aver lasciato a dritta le Isole Kerguelen,
Geronimo accelera. De Kersauson e il suo equipaggio alle 07.10 UTC di questa
mattina, vantavano una velocità sul fondo di 24,5 nodi e una percorrenza di 178
miglia nelle ultime 8 ore. Con rotta 105° e mura a dritta, il maxi-trimarano si
trovava per 47° 01’ S e 72° 32’ E. Al suo ventiduesimo giorno di mare, il
vantaggio sul tempo di riferimento è stimato a 966 miglia. |