Ora si può chiamare Swiss cup, non
più coppa America. Per la prima volta nella storia, la competizione velica più
famosa e antica del mondo, la Vecchia Brocca d'argento torna in Europa, da dove
era partita nel 1851 (rapita dalla goletta America appunto dopo la regata di
Cowes). Da un punto di vista linguistico potremmo dire che è la prima volta che
sbarca nel Vecchio Continente, perché quando lasciò l'Inghilterra ancora veniva
chiamata coppa delle Cento Ghinee, come venne definita quando uscì dal
laboratorio dal gioielliere della Regina Vittoria.
Ma per quello che si è visto negli ultimi 8 anni si potrebbe anche cambiare il
nome del trofeo, in coppa Russell Coutts. Se si iniziano a declamare i suoi
record in barca non la finiremmo più, ma quello che è certo è che se non ci
fosse stato lui, la Svizzera non sarebbe diventata una delle potenze marinare
del mondo. Coutts ha dimostrato che in questo gioco la barca è fondamentale, ma
che gli uomini sono altrettanto (se non più) importanti.
Bene ha fatto Ernesto Bertarelli a dargli fiducia incondizionata, facendolo
diventare addirittura amministratore delegato della sfida Alinghi, non solo il
più importante dei marinai. E lui ha ricambiato la fiducia portando il successo
non solo sportivo, ma anche tecnico e forse pure finanziario.
I milioni di dollari spesi dal signor Serono (molto più dei 60 dichiarati,
diciamo almeno un centinaio) torneranno indietro con gli interessi, perché ora
il manager nato a Roma 37 anni fa ha intenzione di modificare questo concentrato
di storia e tradizione e farlo diventare (in Portogallo o Spagna, ancora non si
sa) uno degli eventi sportivi più importanti e redditizi del globo. Cambierà le
regole, cambierà la tassa d'iscrizione e cambierà perfino la formula. Ma non
cambierà certo Russell Coutts, l'uomo della provvidenza, l'uomo che ha fatto la
storia di questa manifestazione. L'ha tolta all'America, l'ha data alla Nuova
Zelanda, l'ha difesa per i kiwi e ora gliel'ha portata via. L'Europa deve
ringraziare anche un marinaio neozelandese se si gode per la prima volta la
coppa America. O come la dobbiamo chiamare?
Audio e video da Auckland
(di Gian Luca Pasini)
Video: la festa di Alinghi
Video: New Zealand in porto
Audio: Ernesto Bertarelli dopo la vittoia (in 5 parti)
Audio: Francesco Rapetti, italiano di Alinghi, sulla vittoria
Audio: Russell Coutts, timoniere di Alinghi
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Audio: Tom Schnackenberg, patron di New Zealand, sul futuro
Audio: Dean Barker, timoniere di New Zealand, sulla sconfitta |