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 MERCOLEDÌ 26 FEBBRAIO 2003
 COPPA AMERICA - PUNTE DI 84 NODI AD HAURAKI

Coppa America - Punte di 84 nodi ad Hauraki Dalla calma piatta, alla bufera. Tempo cupo mercoledì nel golfo di Hauraki, sembra quasi che il cielo volesse cadere da un momento all'altro, vento forte anche vicino al porto, figuriamoci fuori: sui campi di regata Romeo e Giulietta, c'è chi dice che un anemometro (lo strumento che misura l'intensità del vento) abbia registrato in un certo momento anche 84 nodi! Questa, a breve, si trasformerà in una delle tante leggende dei mari del Sud, ma è certo ha fatto bene il comitato di regata a confermare una giornata di riposo, evitando così alle barche l'ennesima inutile uscita.

Purtroppo sarà lo stesso anche nelle prossime ore e le possibilità che la quarta regata di coppa America (con Alinghi in vantaggio per 3-0), si disputi realmente nella notte tra mercoledì e giovedì sono vicine al 20 per cento. Probabilmente si deciderà davvero tutto solo nel weekend, quando inizierà la rimonta di Team New Zealand o quando ci sarà il colpo di scure di Alinghi. Per il momento restano le tante polemiche. I giornali di Auckland fanno notare, però, come anche tre anni fa il comitato di regata non fece partire le barche (con Team New Zealand in vantaggio 2-0 su Luna Rossa) con vento leggero e anche allora si disse che le regole le avevano fatte i defender e che il challenger volesse gareggiare a tutti i costi, mentre le Black Boat temessero le arie troppo leggere.

Ora a protestare sono quelli (come Brad Butterworth) che sostenevano che gareggiare con venti troppo leggeri non è bello per lo spettacolo, o per citare il tattico di Alinghi (ex Team New Zealand) "è come guardare l'erba crescere". Parti rovesciate che recitano un copione che va in onda da più di un secolo e mezzo fra queste boe. E' chiaro che Team New Zealand, da qui in poi cercherà di giocare tutte le carte che ha in mano (e anche quelle che non ha) per fare in modo che la Coppa non si sposti dalla sua bella sala assolata al Royal New Zealand Yacht Squadron. C'è chi giura, infatti, che la prossima volta che si tornerà in acqua sarà solo quando sul golfo di Hauraki ci saranno dai 12 ai 15 nodi, l'aria ideale che preferisce Nzl 82 per cercare di portare a casa il primo punto in questa finale.

Intanto alla base neozelandese si continua a lavorare a tutte le ore e la barca viene continuamente toccata (o aggiustata), come se si stesse cercando la ricetta magica per far cambiare quel risultato sul tabellone. Che adesso sembra proprio come una di quelle onde da leggenda del Pacifico. Altissima e impossibile da scalare.

  :: Sito Ufficiale della Coppa America ::

FONTE: Gazzetta.it

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