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 LUNEDÌ 13 NOVEMBRE 2006
 DUE CERVESI PRIMI DURANTE LA “MIDDLE SEA RACE”

Due cervesi primi durante la “Middle sea race” Ci sono anche due cervesi del Circolo Nautico “Amici della Vela” nell’equipaggio arrivato primo tra quelli italiani, 4° di classe (tra le imbarcazioni dello stesso tipo) e 9° nella classifica generale della “Middle sea race”, la regata d’altura che prevede il giro della Sicilia, partita il 21 ottobre e conclusa il 26 ottobre scorsi.
La barca, un Rymar 36, si chiama Velenosa ed ha lasciato indietro anche il famoso Paul Cayard, arrivato solo 24esimo. Otto sono le persone dell’equipaggio: Marco Valentini, l’armatore, Alex Ricci, il timoniere, Stefano Selleri, Dario Bolina, Fausto Cavina, Piggi ed i due cervesi, Matteo Giovannini e Giuseppe Acquafredda, prodiere e timoniere.
Un equipaggio di romagnoli. Sono tutti amici, non professionisti, che si sono cimentati con una barca di serie, la Velenosa appunto, nelle regate d'altura, prima in Adriatico e da due anni nelle regate in Tirreno e Mediterraneo come la “Roma per tutti”, la “Roma Cartago” e questa che prevedeva il giro dell’isola siciliana, la “Middle sea race”, che gli inglesi chiamano la regata dei vulcani. Si parte, infatti, da Malta, si passa lo Stretto di Sicilia, dove si gira, si supera Stromboli, Pantelleria e Lampedusa.
“Si tratta di una regata molto affascinate – sottolinea Pino Acquafredda, che non è nuovo a queste regate “lunghe” – sia sotto l’aspetto tattico, visto che partecipavano barche da tutto il mondo, sia sotto quello paesaggistico, visto che addirittura abbiamo visto il vulcano Stromboli in eruzione.”.
Per 5 giorni, l’equipaggio del Velenosa, romagnoli e marchigiani, ha condiviso gli stessi spazi, riuscendo in un’impresa epica. “Era la seconda volta che ci provavamo – ci confida Pino, che insieme ai suoi compagni ha impiegato 5 giorni, 13 ore, 9 minuti e 54 secondi a tagliare il traguardo – lo scorso anno a causa dell’assenza del vento, non eravamo riusciti a finire. La posizione raggiunta in questa edizione è un grande successo.”.

FONTE: Michela

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