Ce l’hanno fatta! E le maglie della nazionale di calcio, con cui avevano vinto a
Torbole, non le hanno lasciate a casa. Le hanno però tenute nascoste. Per
scaramanzia, forse, o per non attirare troppa attenzione.
E’ stata una vittoria sul campo, costruita durante tutta la stagione, pienamente
meritata, quella di Nicola Celon, Ezio Amadori, Manuel Giubellini, Raimondo
Tonelli e Alberto Bolzan, equipaggio di Bete Bossini.
Ed è servita a poco la protesta per comportamento antisportivo contro Bete a
Altea, montata da P&P. Ma ormai è storia. Celon è il terzo italiano a
conquistare il titolo mondiale Melges24, dopo Zuccoli e Favini. Devoti sailing,
con sei barche nei primi dieci, potrebbe essere vincitore del titolo
costruttori, se esistesse, e non si può non notare i risultati delle velerie
“minori” Uk Halsey e Montefusco.
Vediamo un po’ come è andata quest’ultima giornata.
"Una tipica giornata estiva", ci dicono i locali. Il vento è poco più di una
brezza, arriva da est, nord est e non supera gli 8 nodi. I punteggi del giorno
prima vedono Brenac su P&P con un vantaggio ampio, quasi inafferrabile.
Alla prima prova, Celon su Bete trova subito i bordi giusti. Al cancello di
poppa sceglie la boa di sinistra, mentre è solo nono P&P, il suo avversario
diretto, che va a destra, poi ci sono Alina, GEBL, Altea, Giacomel Audi Racing.
La flotta è uniformemente distribuita sulle due boe, tutti vicini, cercano gli
angoli del campo. Alla bolina successiva gira primo Poizon Rouge, con doppia
virata davanti a Bete. Intanto sulla lay line di sinistra, ma avendo comunque
navigato sul lato destro del campo, arrivano Big Ship e Alina, mentre GEBL
arriva dalla lay line di destra. Da sinistra invece entra Blu Moon, poi P&P,
Sogeti, Altea. Insomma, il gruppo è compatto, nonostante ci sia poca aria è una
bella regata anche da guardare. All’arrivo Bete e secondo, P&P è oltre il decimo
posto. Alina, che alla fine delle qualificazioni era in testa, e che nella
giornata precedente ha delapidato un patrimonio di punti, mette a segno un
ottimo quarto.
Sui gommoni si vedono foglietti, sono tutti a fare calcoli: coach degli altri
team, giornalisti, persino gli stazzatori inglesi!
Partenza seconda prova, cambio di 5 gradi a sinistra, e infatti la flotta è
tutta a metà sinistra della linea, tranne quattro o cinque barche in giuria.
GEBL si sfila subito dal gruppo. Dal centro della flotta un paio di barche fra
cui Firebolt, virano e cercano il lato destro. Poi verso metà bolina un’altro
gruppetto taglia verso il centro del campo: Sherekhan, Gill, Big Ship, Nikita,
Sogeti, un po’ distaccato da loro anche Giacomel Audi Racing. Alla prima boa di
bolina, Blu Moon, terzo Martinez che si infila davanti a PBR, mentre P&P e
Poizon Rouge faticano a prendere la boa, vuoi perchè hanno sbagliato la lay
line, vuoi perchè devono fare penalità. Nel mucchio anche Sherekhan, Full
Throttle, Alina a GEBL. Molti arrivano mure a sinistra e devono dare acqua a
gruppetti di due o tre barche alla volta. Intrappolati dietro al gruppo Bete,
Big Ship, Nikita e Gill, che hanno perso tanto nella seconda metà della bolina.
Alla boa di poppa Blu Moon è ancora avanti, ha perso qualche posizione Firebolt,
stabili gli altri. Alla seconda bolina sempre avanto Blu Moon, ancora bene PBR e
buon recupero di GEBL. Celon è intorno al decimo. P&P non sta facendo un’ottima
regata, si fa rubare una posizione al giro di boa da Poizon Rouge. Nel bordo di
poppa è difficile valutare i cambiamenti di posizione, con così poco vento. Al
traversino d’arrivo, almeno per noi in gommone, è batticuore. Celon ha un bel
vantaggio su P&P, taglia undicesimo, i francesi sono diciottesimi. Forse ieri
eravamo stati pessimisti, si calcola ancora freneticamente per capire se davvero
ce la può fare.
Alle 14:35 le regate sono già finite, si rientra a terra, ma il comitato tarda a
pubblicare la classifica dell’ultima prova, e quindi la definitiva. Intanto, i
calcoli (di Cesare Bressan, coach di GEBL che lotta fra il quarto e il quinto
posto) ci confermano che Bete dovrebbe aver vinto. Dovrebbe, perchè pare ci sia
una protesta in cui è coinvolto P&P.
Le voci iniziano a circolare: P&P ha protestato Bete, Altea (timonata da Andrea
Racchelli)e No woman no cry (del tedesco Alba Batzill) per comportamento
antisportivo, sostenendo che abbiano fatto team racing,, che Altea abbia
favorito Celon. Incredibile, una protesta del genere fatta da un team, P&P, che
certo non ha brillato per correttezza nella tappa Volvo Cup di Alassio, non
ritirandosi da una prova in cui non ha tagliato il traguardo, e approfittando di
un errore della giuria si è tenuto un risultato non meritato...Sarà la sindrome
Zidane a dargli il coraggio?
Poco prima delle 18, dopo aver ascoltato i testimoni ed esaminato il materiale
video, la giuria “assolve” Bete e Altea.
Nicola Celon e il suo equipaggio festeggiano il risultato di un anni di duro
lavoro, di un anno di allenamenti particolarmente intensi, e di una regata
partita in sordina, e terminata al meglio, con un titolo mondiale.
Ottimi i risultati degli altri team italiani: nei primi dieci anche GEBL (5),
Sherekhan (9) e Alina (10). E a seguirli altri due italiani, Giacomel Audi
Racing e Altea. Il titolo corinthian a va al team francese Encore, nella silver
fleet vincono i norvegesi di Party Girl. |