Bufera sul mare e bufera sui timonieri. Con trenta nodi di vento gli organizzatori non hanno fatto uscire neppure in
acqua, per la terza giornata, le barche e gli equipaggi che adesso sembrano
molto diversi da quelli che hanno inziato la Louis Vuitton Cup, il 1° ottobre.
Se tre anni fa i tanti round robin iniziali davano la possibilità di crescere
per gradi e diventare giorno dopo giorno più competitivi, adesso le 16 regate
di qualificazione sono poche e non possono essere sprecate. Ecco che allora il
licenziamento del timoniere diventa lo sport preferito ad Auckland. Dopo la
sconfitta contro Luna Rossa ha perso momentaneamente (poi vedremo il perché)
il posto Peter Holmberg, uno specie di stregone del match race, l'uomo che non
perde mai una partenza. "Non perde partenze, ma non vince le regate - ha
spiegato Larry Ellison, il numero 1 di Oracle -. E allora era necessario
cambiare. In fretta per non trovarci fra qualche tempo a guardare, in tv, gli
altri che partecipano alla finale della Vuitton Cup".
Logica stringente, ma integralmente giusta?
Finora di tutti coloro che hanno cambiato il timoniere, pochi hanno avuto dei
vantaggi netti: gli inglesi hanno migliorato i risultati, ma non c'è contro
prova che con Andy Green le cose non sarebbero state le stesse. I francesi
perdevano con Presti e perdono con Pillot, gli svedesi di Orm sono dovuti
tornare sui propri passi perché se prima con Jesper Bank qualche vittoria
l'avevano ottenuta, nell'interregno Magnus Holmberg (non sono parenti, il
primo è delle isole Vergini, questo è svedese), non ci sono stati lampi oltre
quelli delle sconfitte. Quindi la ruota è tornata prontamente al danese Bank.
Lo stesso potrebbe accadere all'altro Holmberg che dopo essere stato sbarcato
da Ellison, proprio del Signor Oracle prenderebbe il posto in barca. Il quinto
uomo più ricco del mondo si è reso conto che la sua presenza a bordo non da un
valore aggiunto alla spedizione e allora sta meditando, oltre ad aver dato la
responsabilità del sindacato a Chris Dickson (finalista della Louis Vuitton
Cup con Plastic Fantastic nel 1987), di farsi da parte proprio per permettere
a Peter Holmberg di tornare in barca per le partenze. Un complesso meccanismo
per scuotere il sindacato di San Francisco dal torpore delle troppe (e
inattese) sconfitte. Ma l'impressione è che da qui alla fine della coppa
America di queste scene ne vedremo parecchie…
La classifica
(vinte-perse)
1. One World (Usa)*, Alinghi (Svi) 9 (9-1)
3. Oracle (Usa), Luna Rossa (Ita) 6 (6-4)
5. Gbr (Gb)** 5 (5-4)
7. Stars&Stripes (Usa), Victory (Sve)** 4 (4-5)
8. Mascalzone Latino (Ita) 1 (1-9)
9. Le Defi (Fra) 0 (0-10)
* un punto di penalità da scontare
** una regata in meno
Le regate inviate (secondo round robin,
terza giornata)
Luna Rossa-Le Defi (LR)
Alinghi-Mascalzone Latino (AL)
Victory-Stars Stripes (VIC)
One World-Gbr (OW)
Riposa Oracle.
(tra parentesi il vincitore del primo round) |